domenica 30 giugno 2013

Il mio primo e-scooter: prime impressioni

Venerdi’ 28/6 ho ritirato il mio scooter elettrico dal concessionario, la ditta Con.Corrente. Avevo ordinato lo scooter circa un mese prima, dopo qualche tentennamento.

Ho infatti pensato di lanciare il gruppo d’acquisto acquistando il mio scooter scooter al di fuori del gruppo stesso, in modo da poter promuovere l’iniziativa con un’operazione piu’ convincente e in modo tale che le mia esperienza possa essere di guida ed incentivo a chi mi seguira’.

Lo scooter e’ stato di fatto acquistato con gli incentivi della legge Sviluppo n. 134 del 2012, divenuta operativa il 14 marzo 2013 e i cui fondi per il 2013 sono gia’ esauriti.

Per i veicoli di questo genere (emissioni inferiori a 50g di CO2 per km) gli incentivi coprono fino al 20% del prezzo d’acquisto, ma vengono corrisposti sotto forma di rimborso in una fase successiva all’acquisto.

In pratica: io ho pagato lo scooter 3588 euro (IVA compresa) ed ora sono in attesa che, prima o poi, mi vengano rimborsati circa 710 euro…

Restate sintonizzati, vi faro’ sapere!


Lo scooter che ho scelto e’ la versione dell’Etropolis Bel Air con batteria Litio-polimeri, che costa circa 1100 euro in piu’ della versione con batteria Pb-gel.

Io ho scelto il modello rosso, un bel rosso fiammante, con sella nera. L’estetica e’ decisamente gradevole e ricorda i piu’ quotati modelli “nostrani”. A vista, nulla lascia intendere che sotto questa carrozzeria batte, o meglio gira, un “cuore” elettrico! Le finiture sono buone e decisamente adeguate alla classe del mezzo. Di serie e’ equipaggiato di specchietti retrovisori e di un piccolo portapacchi su cui puo’ essere installato un piccolo bauletto (opzionale).

Il cruscotto e’ costituito di un tachimetro un contachilometri (senza indicatore parziale) e di un indicatore di stato di carica della batteria.

L’altezza della sella (un po’ duretta…) e’ buona e ci si puo’ stare comodamente in due persone. Lo scooter e’ munito sia di cavalletto centrale che laterale; dato il peso limitato del mezzo e la geometria ben studiata, anche l’operazione di messa sul cavalletto centrale e’ agevole anche ai non forzuti.


Ma ora mettiamoci in moto! Ovviamente, da fermi, non c’e’ nulla che gira e che fa rumore e ci possiamo accorgere che lo scooter e’ pronto a partire unicamente dalla posizione della lancetta dell’indicatore di stato di carica.

Appena si gira la manopola dell’acceleratore, lo scooter schizza in avanti con una accelerazione impressionante per un “cinquantino” equivalente. La coppia motrice di un mezzo elettrico a bassissimi giri e’ infatti la differenza piu’ rilevante rispetto ad un analogo mezzo a motore a scoppio; in mezzo al traffico urbano e’ necessario farci l’abitudine, cosi’ come all’effetto “apri e chiudi” piuttosto brusco: infatti basta chiudere di poco la manopola del “gas” per togliere completamente l’erogazione al motore elettrico. Il modello Bel Air al litio e’ equipaggiato di un pulsantino “Boost” accanto alla manopola destra, per fornire potenza supplementare per brevi periodi.

Sul mio modello pero’ il pulsantino sembra non funzionare, oppure l’effetto e’ scarsamente avvertibile, oppure ancora io non ne ho ben compreso il funzionamento. Purtroppo il manuale fornitomi non aiuta perche’ e’ relativo al modello con batteria al Pb-gel che e’ privo di questa funzionalita’. Mi informero’ di questo al primo tagliando.

Altra caratteristica interessante di questo modello e’ la presenza di un pulsantino per la retromarcia, abbastanza utile in parcheggio e nelle manovre da fermo.

I freni a disco sono progressivi e ben modulabili: fino ad ora, in nessuna circostanza mi e’ capitato di bloccare la ruota posteriore.

Ho trovato un po’ dure le sospensioni e il ritorno dell’ammortizzatore posteriore un po’ troppo veloce. Devo dire, pero’ che questa sensazione potrebbe essere causata dal mio approccio da “motociclista classico”, poco avvezzo alle ruotine degli scooter, elettrici e non. L’escursione delle sospensioni di una moto “a ruote alte” e’ infatti nettamente superiore a quella degli scooter.

Anche il clacson risulta buono e sufficiente a svegliare pedoni distratti che non si accorgono dell’arrivo del nostro silenziosissimo mezzo!

In marcia la guida dello scooterino e’ un vero piacere! La guida e’ simile a quella di un mezzo a motore a scoppio con variatore continuo di velocita’ (senza frizione); l’accelerazione da fermo e’ pero’ decisamente superiore per lo scooter elettrico. In mezzo al traffico e fuori citta’ il mezzo e’ leggero, maneggevole e divertente: dopo aver fatto un po’ il polso alla progressione della trazione elettrica, l’ingresso in curva o nelle rotatorie e’ una manovra che non fa rimpiangere il motore a scoppio.

Fuori citta’ o comunque in assenza di sorgenti di rumore esterno, sentire solo il rumore del vento su un mezzo motorizzato e’ una sensazione unica ed impagabile!


Parliamo ora di autonomia. Dopo essere rientrato a casa (circa 20 km), la sera stessa sono uscito con lo scooter per verificare anche il comportamento dei fari. Una veloce ricarica, tanto per fare pratica con le procedure di ricarica, e nuovamente via!

A poche centinaia di metri dalla destinazione (altri 15 km circa), pero’, vedo la lancetta dello stato di carica finire in modo preoccupante sullo zero…

Infine, a circa 10 metri dalla destinazione, lo scooterino si ferma completamente.

Preoccupato, smonto la batteria (fortunatamente estraibile!) dalla sua sede ed entro in birreria con batteria e caricabatteria in mano. Con un misto di perplessita’ e curiosita’ (“Ma quanta energia mi assorbe?”..) il titolare della birreria mi concede l’uso di una presa di corrente. Dopo un paio d’ore tolgo il tutto e rimonto la batteria sotto lo sguardo sempre piu’ incuriosito del birraio…

La lancetta e’ ora al massimo e posso ripartire, con la scorta di un amico in moto che mi fa da staffetta, non si sa mai…

Posso quindi verificare le luci, anche queste adeguate alle velocita’ del mezzo. Sul mio scooter il faro punta un po’ troppo in basso, sara’ necessaria una piccola registrazione.


Dopo una notte di piena ricarica della batteria, il sabato riparto quindi per un test di autonomia piu’ sistematico. Per registrare dati in modo piu’ affidabile e “scientifico”, mi porto al seguito il mio GPS.

Questa volta i numeri sono decisamente piu’ confortanti: sono rientrato quando la lancetta dello stato di carica cominciava ad invadere il primo quarto ed ho percorso ben 75.3 km! La mia piccola disavventura notturna era fortunatamente dovuta solo alla batteria non completamente carica. Osando un po’ di piu’, gli 80 km di autonomia sono sicuramente a portata di mano.

Concludo con qualche dato tecnico: l’assorbimento del caricabatteria sotto carica e’ di circa 390W, in stand-by (a batteria carica) e’ di circa 23W. La ricarica completa dovrebbe avvenire in poco meno di 6 ore.